Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

mercoledì 6 giugno 2012

OGNI COSA HA IL SUO TEMPO: ECCO APPAGATA UN’ALTRA CURIOSITÀ

                           
Già lo scorso anno ero venuta a conoscenza della avvenuta collaborazione, da parte di Mimmo, alla composizione della colonna sonora di un documentario, “Terre di Siena. Vivi i musei e scopri il territorio” voluto dalla Fondazione Musei Senesi per promuovere l’arte, l’architettura, il paesaggio e al contempo i musei del territorio della provincia di Siena. Non è che io abbia canali preferenziali rispetto ad altri; come è noto, utilizzo semplicemente il sistema degli avvisi, per cui, quando il nome del Cantante appare in rete, voilà, mi giunge una e-mail che mi informa delle sue gesta. Talvolta non si tratta di aspetti legati alla musica, ma ad altre sue attività, che in qualche caso sconfinano nella musica, in altri non la sfiorano nemmeno. In altri casi ancora sicuramente non si tratta di lui, ma di un qualche omonimo, che evidentemente esiste nonostante il cognome sia poco diffuso, il quale lascia commenti, non sempre opportuni o condivisibili, qua e là per il vasto mondo virtuale.

In passato, spinta da una dose di ingenuità che non perdo nonostante gli anni, (sono diventata vecchia senza evidentemente diventare adulta) e dall’entusiasmo, dal desiderio di scrivere, ho dato risalto anche a fatti meno pertinenti con l’aspetto che qui deve interessare di più, quello artistico. Ora, pur rimanendo fedele allo stile di Folgorata, che è una via di mezzo tra la prima della classe insopportabile, quella che alza sempre la mano perché sa, o crede di sapere tutto, Lucy dei Peanuts e la Vispa Teresa, mi pongo decisamente più problemi sull’opportunità degli argomenti da trattare, e spesso mi faccio guidare dalle linee di indirizzo di Mimmo, che non le rivolge, sia chiaro, direttamente a me. Semplicemente lascio che sia lui a fornire l’input, per produrre l’output. Su questa famosa musica di Mimmo all’interno del documentario di cui sopra, avevo indagato dovunque, senza trovare traccia alcuna, a parte l’avviso che mi annunciava la presentazione del video (avvenuta a Barcellona, per una serie di motivi che non sto qui a ripetere), e una scheda sul sito del Mibac, in cui si punta l’attenzione sulla finalità del video, che è appunto quella di dare risalto al ricchissimo patrimonio artistico, paesaggistico e culturale, in senso lato, del territorio, declinato nelle sue molteplici varianti. Avrei allora pagato oro, pur di poterlo avere tra le mani, vederlo e ascoltarne i commenti musicali, ma dopo una serie di ricerche, mi sono rassegnata e ho pensato che magari avrei potuto, in un eventuale viaggio, trovare il video nel bookshop di un qualche museo della Fondazione. Non dico che avessi archiviato la questione, perché con le cose di Mimmo non lo faccio mai del tutto, ma quasi.

Evidentemente c’è un tempo per ogni cosa, e ogni domanda prima o poi ha una risposta: sembrano due frasi tanto scontate e invece, lo tocco con mano sempre più spesso, contengono una profonda saggezza e verità. Ecco che Mimmo ha deciso di far conoscere questa sua musica intitolata “Controvento”attraverso un video, che mostra delle immagini suggestive, circa sei minuti, legate al territorio delle Crete senesi, evidentemente una delle sezioni del documentario, che esplora anche altre zone del senese, a partire dalla stessa Siena, proseguendo per il Chianti, la Val d’Orcia, la Val di Chiana…, in cui si mescolano splendidi paesaggi di una delle zone più incantevoli della Toscana, (e non solo) e immagini che si riferiscono ai più variegati musei d’arte e di cultura materiale.

La musica di Mimmo, “Controvento”, richiama grandi spazi esposti agli elementi naturali e antiche chiese ombrose, tra le cui mura echeggiano antichi canti.

Ci si può staccare dalle immagini e chiudere gli occhi, per coglierne il potere evocativo. Mimmo ha raggiunto l’obiettivo, entrando sufficientemente in sintonia col soggetto variegato del documentario, cercando una unitarietà musicale che potesse adattarsi ai differenti aspetti, tutti suggestivi. Pur riconoscendogli questo, non sono stata del tutto catturata dal brano musicale proposto, (non so se se sia l’unico a suo nome, mentre so per certo che vi sono anche altri autori). Mi racconta di un artista per me sempre apprezzabile, ma in questo caso un po’ sottotono. Il tema musicale è molto semplice, forse un po’ monocorde, pur nel suo crescendo di intensità, ma risulta arricchito, come sempre, dalla presenza dei musicisti, i soliti bravi Fabrizio, Matteo e Giovanna, fedeli compagni di Mimmo, in concerto e in studio di registrazione.

Quella appena espressa è una semplice considerazione personale, e ne ha tutte le caratteristiche: non sono, non voglio, ne’ potrei atteggiarmi a critico musicale. Ragiono col cuore, in questi casi, e il cuore così si è espresso. Mi riservo, tuttavia, di tornare più volte su questa nuova musica. Lo farò anche a distanza di tempo, perché spesso ciò che ci accade e gli stati d’animo che ne derivano ci condizionano anche nelle percezioni. La mia condizione di adesso, e sarà un adesso lungo, forse non mi permette di apprezzarla a pieno. In questo adesso lungo, carico di tanti aspetti poco piacevoli, il vantaggio è che ho e avrò tanto tempo a disposizione, in cui sicuramente potrò continuare ad ascoltare la musica di Mimmo, e scrivere di lui, appena ne avrò lo spunto.

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