Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

venerdì 16 settembre 2011

VINUM BONUM ET SUAVE: MIMMO, E NON SOLO, NEL PROGETTO BELLAVITA

Sono molto felice di seguire fedelmente il mio Cantante di riferimento, sempre, ma in alcune circostanze lo sono in particolar modo. Sono quelle in cui, grazie alla mia attenzione per lui, vengo a conoscenza di progetti, iniziative, manifestazioni, di cui mi sarebbe in tanti casi difficile essere informata. Uno di questi è il Progetto Bellavita, una iniziativa tutta abruzzese, ma poi nei fatti, e credo anche negli auspici, con possibilità di essere estesa ben oltre i confini. Non mi attardo a raccontarvela per intero: inserisco un link http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=9486 che ne offre una descrizione attenta e particolareggiata (uno dei tanti articoli apparsi sul web: questo mi sembra molto esaustivo), ma mi limito a esternare e condividere quali pensieri abbiano affollato la mia mente mentre leggevo. Ho pensato che Mimmo vi aveva aderito con piacere e orgoglio, perchè questo progetto accoglie in sé molto di ciò che, mi pare, per lui abbia importanza: il luogo dove il progetto è nato, la sua amata terra d’Abruzzo, di cui parla con accenti che ogni volta mi colpiscono, per il suo profondo senso di appartenenza; il fine solidale legato alla medicina e in particolare alla medicina oncologica, soprattutto (ma non solo) in quel percorso di accompagnamento del malato oncologico nella assistenza domiciale e nelle cure palliative; l’arte, nel suo felice e già in altre occasioni collaudato, connubio con il vino. La gioiosa convivialità, perché la manifestazione che si terrà domani pomeriggio alle 18 a Controguerra, in provincia di Teramo, presso l’Enoteca Comunale, sarà si un momento di riflessione e confronto, ma culminerà in una festosa convivialità: sarà possibile degustare prodotti del territorio e l’ottimo (lo garantisce Mimmo, che è una auctoritas in campo enologico,) vino, quello contenuto nelle bottiglie impreziosite dallle etichette d’artista, racchiuse poi in un bel catalogo. Una parte dei proventi della vendita dei vini e l’intero ricavato della vendita dei cataloghi andrà devoluto all’Associazione L’ Aquila per la vita. http://www.sctf.it/laquila.php Non mancherà la musica. Spero che ci sia tanta gente e che tutti comprino il catalogo e molte bottiglie. Immagino che le aziende vinicole, perché questa è ormai la tendenza, vendano anche online e spero che anche per il catalogo, sia reso possibile l’acquisto a distanza. Tutti gli ingredienti confluiti in questa iniziativa, amalgamati magistralmente a creare un’ottima ricetta molto gradita a Mimmo, sono di certo anche di mio gusto.

La nota introduttiva al catalogo, è stata scritta da lui. Io ho sempre una forte curiosità nei confronti degli scritti di Mimmo e sono andata a ricercare con minuzia certosina ogni piccola introduzione, articolo, contributo di cui fosse autore. Mi colpisce sempre il sentimento che mette in ciò che scrive, la semplicità, i piccoli voli poetici, e uno stile in qualche caso formale, a tratti anche un po’ scolastico, che si differenzia molto dal registro più colloquiale di quando lo sentiamo o lo vediamo, nelle interviste, alla radio o in televisione, e ancor di più dal registro informalissimo e colloquialissimo, assai spiccio, per niente forbito, di quando te lo trovi davanti e magari ci scambi due parole. Uno della vecchia guardia, Mimmo, in questo senso, in tempi in cui la distanza tra lingua scritta e parlata si fa sempre più impalpabile.

Basta. Ora lascio la parola a Lui, in questo piccolo scritto pieno di tutte le cose di cui ho parlato prima. Ho fatto come gli antichi amanuensi, ho ricopiato parola per parola, un po’ perché non mi è riuscito il pratico copia e incolla, un po’ perché così, pur dedicandovi un po’ di tempo in più, ho potuto gustarmele una per una, queste belle parole. Ci ho messo anche le miniature, ma non compaiono: sono i pensieri che mi hanno accompagnato nella trascrizione.

In una recente intervista mi è stato chiesto quanto rilevante sia stata la mia matrice abruzzese nel percorso artistico e professionale che ha caratterizzato la mia vita. La risposta è scontata, forse addirittura superflua. Mille e mille volte, quando i miei pensieri si sono tinti d’Abruzzo, mi sono trovato d’incanto avvolto dagli odori, dai sapori e dai colori di questa straordinaria terra e di questa straordinaria gente. Credo accada a molti di noi abruzzesi.

È una appartenenza speciale, magica, romantica, culturale, geneticamente e misteriosamente tramandata. Un itinerario spirituale sulla rotta dell’anima che si traccia ogni volta da solo.

Che felice riscoperta, e che orgoglio! Riconosco a noi abruzzesi delle qualità speciali che, per quanto non esclusive, riescono talvolta, (o sovente) a raggiungere livelli fantastici.

Il senso di appartenenza si esprime anche con un senso di comunione e solidarietà, quasi un matrimonio ideale, celebrato a sostenersi vicendevolmente “nella buona e nella cattiva sorte”, come si dice.

E quindi non mi stupisco per niente di fronte a questa importante, particolare ed affettuosa iniziativa sulla quale, con molto onore e partecipazione, mi trovo a scrivere qualche riga di presentazione.

Nove cantine di questo angolo d’Abruzzo, tra quelle che danno lustro al nostro patrimonio enologico, si schierano compatte a sostegno del progetto: “in vino veritas” ma pure “in vino humanitas” se tanto mi da tanto.

Diciotto artisti (due abruzzesi, gli altri inevitabilmente attratti) creano diciotto opere/etichette da appiccicare con la colla sulle mille e mille bottiglie che, oltre al vino, avranno il contenuto speciale della solidarietà.

Il risultato dell’equazione si chiama BELLAVITA che è insieme un’alleanza ed un ottimo vino. E qui partono i complimenti. Chi ha pensato a questa iniziativa ci ha visto davvero giusto: oggi il vino è non solo commercio ed economia, ma anche cultura, identità, tradizione, mezzo di trasporto su cui l’amicizia viaggia davvero comodamente e felicemente. Le aziende che sostengono il progetto hanno costruito un ponte di mattoni solidi senza i quali nessuna distanza tra rive può essere colmata.

Chi ha accolto nella ufficialità istituzionale le voci di queste necessità ha confermato che le buone amministrazioni esistono davvero e vogliono (e sanno) fare la propria parte, nonostante tutto.

In ultimo, un pensiero di gratitudine va rivolto agli attori che sulla scena malferma dell’assistenza ufficiale, recitano ruoli di fondamentale rilevanza con la loro quotidiana testimomianza di fraterna solidarietà. Mi riferisco ai volontari che si prodigano all’interno dell’Associazione “Aquila per la vita”. Essi supportano con dedizione davvero totale la ricerca e le attività di assistenza domiciliare svolte dalla Unità Operativa di Medicina Oncologica dell’Università dell’Aquila. Sarei tentato di aggiungere molte altre considerazioni ma poi, alla fine, credo di aver detto tutto o gran parte di quello che penso di questa bella esperienza.

Allora non resta che fermarsi, sedersi e concedersi un buon bicchiere di vino: Bellavita di certo. Ma con bellagente, ci potete giurare.

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