Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

martedì 10 luglio 2018

NON TROVO IL TITOLO...

Mi sono chiesta se fosse il caso di mettermi a scrivere ora, o aspettare di avere più tempo. Scrivo ora, seppur in maniera molto veloce, per il semplice fatto che Mimmo se lo merita. Quella che principalmente è emersa stasera è la pregiata fattura del suo tessuto umano. Simpatico, semplice, disponibile, amabile, sorridente, abile intrattenitore e sapiente lettore delle sue pagine, e poi, generoso artista come sempre. Ha sempre paura, Mimmo, quando deve esibirsi, e fatica un po' ad ingranare; certo, stasera era la difficoltà a trovare la giusta posizione, i fari puntati che non gli permettevano di vedere i tasti del pianoforte (e che gli facevano come un'aureola rossa tuttintorno al capo); c'è sempre qualcosa alla quale addurre la responsabilità, ma se non ci fosse sarebbe uguale, è una sua caratteristica. Poi, dopo le prime canzoni va come un treno, trova la giusta dimensione, e diventa quello che è: uno showman irresistibile e l'artista che noi conoscitori amiamo.
Inizia con una versione inedita e stramba di Una vita che scappa, conclude con una mirabolante Tango dietro l'angolo e saluta il pubblico, coinvolgendolo (ma siamo stati pessimi) con Pixi Dixie Fixi. In mezzo ci sono Aria di famiglia, Piccola Luce, Gli Occhi, Un po' di tempo ancora, Natalina, Siamo noi, Correre Baby, Benvenuta, Intorno a trentanni. Non ho preso appunti - cito a memoria - come non ho scattato foto, ne' fatto video, tanto ci hanno pensato quelli dello staff del Festival Street books, ottimi organizzatori della serata di stasera, delle altre che si sono già svolte e di quelle che si svolgeranno fino al 15. 
Mi è sembrato che tutto sia andato bene, però ho visto Mimmo un po' stanco, come se i prossimi giorni che dovrà trascorrere qui, a presentare il suo libro, nelle tappe di Nuoro, Sassari, Alghero, fossero qualcosa da fare, magari anche piacevole, ma la testa fosse rivolta altrove, ad altre cose, ad altri impegni e aspetti della vita. Sensazioni mie. Mi sono avvicinata ad uno degli organizzatori e gli ho espresso il mio desiderio di far tornare Mimmo per un concerto di presentazione del nuovo album, quando uscirà. Mi sono anche informata se avessero imbandito un desco per il Cantante, digiuno fino a quel momento. Certo che si, domanda retorica, però volevo essere rassicurata. 
Due parole solo per Mimmo.
Sono rimasta colpita ancora una volta dai racconti legati al periodo lontano della malattia, come lo fui durante la lettura, alle visioni, in quei momenti, di fatti che si sarebbero verificati anni dopo, ma ancor di più dalle parole sulla veggente che rassicurò sull'esito della malattia. 
Mi scuso io per quel signore che sicuramente per troppo affetto ti ha braccato mentre uscivi dal bagno con le mani bagnate, e ti ha chiesto di firmargli la copia del libro, ma so che hai capito.
Poi mi son ricordata il nome del cantante-farmacista, Mimmo, Ghielmetti, Luca Ghielmetti. Non faccio quasi mai nomi, perché non mi va di tirare in ballo la gente che se ne sta tranquilla, mi sembra sempre una forma di molestia, ma tanto a quest'ora di notte non ci fa caso nessuno.
Un'ultima cosa, ma qui non farò nomi: paladina della celiachia così famosa una me ne viene in mente. Se è quella a cui penso io, ti confesso che mai e poi mai avrei immaginato fosse stata non già tua paziente, ma tua amica, ma non dovrei sorprendermi visto che i tuoi amici son tutti diversi tra loro, non riconducibili ad un'unica categoria, quindi nel novero può starci anche la persona a cui penso io, sempre che sia lei.
Mi scuso con eventuali altri lettori per il tono criptico di queste ultime considerazioni. Diciamo che invece di scrivere a Mimmo in privato gli ho scritto qui, ma l'ho fatto per una forma di discrezione che forse, dato il mezzo usato, diventa indiscrezione.
E ora, è proprio ora di chiudere. 

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