Mimmo & Greg

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Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

sabato 2 luglio 2016

E OGNI STAZIONE E' UNA BUGIA...

Mi è apparso di nuovo in sogno, il Cantante, e non accadeva da molto. Non so se dare al segno una valenza positiva o negativa. Tanto per non ingenerare equivoci nel lettore , i miei sogni sono veri, non sono pretesti per scrivere, e venendo meno a ogni regola di bon ton, che raccomanda vivamente di non ammorbare il prossimo con i propri sogni, e anche esponendomi non poco, perché chi racconta i sogni si mette a nudo, lo condivido col lettore benevolo.
Siamo nella sala d'aspetto di una stazione di provincia, accogliente, piccola e vecchiotta, in un paese di montagna del Piemonte. La festa è qui. C'è il concerto conclusivo del Piccoli cambiamenti tour, ed è in uscita il singolo che dovrebbe anticipare l'album di inediti. C'è tanta gente e ci sono anch'io, e la piccola sala dove è allestito il palco non riesce a contenerla tutta. Molti dovranno stare fuori, e qualcuno ascolterà comodamente seduto dentro vecchie carrozze dismesse, ma tirate a lucido per l'occasione. Mimmo è particolarmente allegro, oserei dire euforico e accompagna il canto con il fido pianoforte, che, corre voce, è quello dove ha imparato i rudimenti dello strumento. Mimmo prima di iniziare il concerto e prima ancora di salutare, presenta le due coperte che hanno sempre protetto il pianoforte da polvere e traumi, nella casa paterna. Ecco due amiche fidate - dice - come sapete per me l'amicizia è importante. Inizia a cantare, non ricordo esattamente quali brani, ma dovevano essere pezzi veloci, perché non riesce a tenere i piedi fermi, anzi a un certo punto si alza e inizia a ballare, una commistione di danze popolari, un po' tarantelle, qualche accenno di ballo sardo e di sirtaki, e coinvolge il pubblico, anzi, si dirige tra il pubblico e trascina sul palco delle persone. Io per ora osservo, ma non ho un ruolo attivo. A un certo punto smette di cantare, apre il suo trolley e tira fuori delle scatole di latta di panettone, leva il coperchio e passa in giro a distribuirne dei pezzetti. A un tratto arriva anche da me, e mi porge la scatola, ma guarda altrove. Io tengo tra le mani qualcosa che evidentemente non posso mollare, quindi non posso prendere la mia porzione di panettone, e come se fosse la cosa più normale del mondo, ne addento una. Il Cantante mi fulmina con lo sguardo, si mette a borbottare qualcosa sulle maleducazioni della gente, e allora reagisco e sbotto anch'io. Non vedi che ho le mani impegnate? E se proprio vuoi saperlo questo panettone è pessimo, vecchio e secco, del peggior tipo in commercio al discount. Per una festa di compleanno così importante, se proprio volevi offrire qualcosa, potevi sforzarti un po' di più, altrimenti sarebbe stato meglio niente. Gli altri sono tutti contenti e sembrano gustare parecchio il panettone. 
Comunque finale a parte, al concerto mi sono divertita molto. Forse ho anche ballato.

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